domenica 31 luglio 2011

le conseguenze

Le conseguenze di questi miei atti gravi di rabbia sono state pesantissime come prevedibile e qui le riferitò. Prima di tutto i signori inquilini assai contenti hanno colto occasione per farmi prendere cioè da gendarmi subito giunti ad arrestarmi. Dopo mi hanno interrogato certi agenti di polizia alquanto corputi in ufficio unto mangiando castagne secche e fichi e simili cose indigeste. In quanto sospettavano vari delitti a mio carico e in ispecie pretendevano da me sapere per loro propria curiostità: "Eri l'amante della Voltolina?".
Gianni Celati, Le avventure di Guizzardi, Einaudi, 1973

sabato 30 luglio 2011

quand'egli

Quand'egli si volse a guardarla, ella pure voltò il capo. I scintillanti occhi grigi, che sembravan neri per le ciglia folte, si fermarono amichevolmente, con attenzione sul volto di lui, come se ella lo riconoscesse, e immediatamente si portarono sulla folla che passava, come cercando qualcuno. In questo breve sguardo Vronskij fece a tempo a notare l'animazione trattenuta che balenava sul volto di lei e svolazzava fra gli occhi scintillanti e il sorriso appena percettibile, che incurvava le sue labbra vermiglie. Come se un'abbondanza di qualcosa colmasse talmente il suo essere, da esprimersi al di fuori della sua volontà ora nello scintillio dello sguardo ora nel sorriso. Ella aveva spento deliberatamente quella luce nei suoi occhi, ma essa splendeva a suo malgrado del sorriso appena percettibile.
Lev Tolstoj, Anna Karenina, Einaudi, 1993

venerdì 29 luglio 2011

ho notato

Ho notato che quando ricevo mail di cui non si capisce nulla, mail senza capo né coda, mail con una sintassi che mi mette i brividi, mail pieni di refusi o di errori ortografici, anche se non è facile distinguere i due casi, insomma, ho notato che quando ricevo queste mail tendo a rispondere con mail di cui non si capisce nulla, mail senza capo né coda, mail con una sintassi che mi mette i brividi, mail pieni di refusi o di errori ortografici, anche se non è facile distinguere i due casi.

giovedì 28 luglio 2011

paranoico

Paranoico. Altra parola che devo cercare sul vocabolario visto come alla NYU la usano tutti. Dal modo in cui questo tizio mi guarda con quel sopracciglio sinistro talmente inarcato che gli arriva quasi all'attaccatura dei capelli posso solo dedurre che mi sta accusando di cretineria ed è inutile tentare di rispondergli se prima non scopro cosa vuol dire quella parola.
Frank McCourt, Che paese, l'America, Adelphi, 2010

mercoledì 27 luglio 2011

i cosiddetti bar dei cinesi

Non avevo mai fatto caso al fatto che a Roma il numero dei cosiddetti bar dei cinesi non è nemmeno lontanamente paragonabile al numero dei cosiddetti bar dei cinesi di Padova.  A Padova ci sono molti più cosiddetti bar dei cinesi e proprio a Padova vengono, solitamente, cosiddetti.

martedì 26 luglio 2011

non scriverò

Non scriverò più, pensai, perché sono un uomo felice e gli uomini felici non hanno motivo di scrivere. Un uomo felice finisce inevitabilmente per scrivere della sua felicità, oppure di un'infelicità che non possiede e non so che cosa sia peggio: se scrivere la propria felicità o l'impropria infelicità, davvero non lo so, ma so che non voglio scrivere nè l'una nè l'altra, pensai [...]
Vitaliano Trevian, Un mondo meraviglioso, Einaudi, 2003

lunedì 25 luglio 2011

pazienza

Nel traffico ci vuole pazienza, alle poste ci vuole pazienza, mentre si aspetta l'autobus ci vuole pazienza, in pizzeria ci vuole pazienza, in ufficio ci vuole pazienza. In questa città c'è un bisogno enorme di pazienza, le persone che abitano in questa città sono educate in quasi tutte le situazioni quotidiane ad avere una quantità di pazienza incalcolabile, le persone che abitano in questa città accumulano pazienza la notte e la utilizzano di giorno.

domenica 24 luglio 2011

oggi è domenica

Oggi è domenica e la domenica si deve decidere cosa fare, le persone decidono di solito qualche giorno prima, telefonano, scrivono, organizzano, pensano, cambiano idea, fanno, vanno in giro, vanno al pranzo della domenica, vanno in gita, qualcuno va a messa, qualcuno va al bar della domenica. Molti comprano le paste della domenica, altri non le comprano invece, perché le prendono il sabato così la domenica non devono andare in pasticceria.

sabato 23 luglio 2011

contro la terribile

Contro la terribile calamità della formica rufa, della formica argentina e delle altre centinaia di specie, non ci fu altro che il pangolino, il mirmecobio australiano e il formichiere maggiore; contro i quali però si dovette adottare la iena macchiata e il licaone. Facevano da spazzini gli avvoltoi, i cani randagi.
Ermanno Cavazzoni, Le tentazioni di Girolamo, Bollati Boringhieri, 1991

venerdì 22 luglio 2011

dal bar a casa


Dal bar a casa sono circa cinquecento metri, mi sembravano infiniti. Iniziavo a odiare quel quartiere. Le periferie delle città sono luoghi orrendi; abbruttirebbe chiunque la periferia della mia città. Di pomeriggio, in giro, ci sono solo persone a cui manca qualcosa. Persone che hanno perso la speranza, persone che ci hanno creduto alla casa popolare, sarà solo per un periodo, poi ce la compriamo in un’altra zona, dicevamo. Purtroppo non è stato così, quelli come noi sono destinati a questi quartieri, a questi lavori, non c’è nulla che si possa fare.

giovedì 21 luglio 2011

luoghi

Chi sbarca per la prima volta a New York inquadra tutto quello che vede in qualche immagine mentale di New York e i suoi grattacieli. Per questo si può dire che ogni esperienza di un luogo reale è sempre uno sguardo su un mondo già osservato. La geografia del mondo è fatta di cose sognate, fantasticate, di residui immaginari, ancora prima che di mappa e carte geografiche.
Gianni Celati, Conversazioni del vento volatore, Quodlibet, 2011

mercoledì 20 luglio 2011

anzi

Anzi, credo che la letteratura sia essenzialmente un fenomeno asociale.
Gianni Celati, Conversazioni del vento volatore, Quodlibet, 2011

martedì 19 luglio 2011

mi fa molto bene

Mi fa molto bene la mia nuova terapia mi disse la signora alla fermata della metro, non vede come sto meglio, non vede come mi brillano gli occhi, non vede che sono in giro da sola e non do fastidio a nessuno, non vede che non mi turbano più brutti pensieri, non vede che mio marito vuole tornare con me, non vede che anche i colleghi mi rispettano, non vede che la gente non mi guarda male, non vede. Se non vede è solo perché non vuole vedere, mi disse la signora alla fermata della metro. La nuova terapia mi fa molto bene, concluse.

lunedì 18 luglio 2011

mentalmente

Mentalmente avevo chiuso tutti i libri che cercano di dare un significato alle nostre azioni. E mi tenevo lontano da ogni riflessione assennata. Andavo a pesca e a camminare sulle calanques, trovavo il tempo per preparare da mangiare per gli amici e facevo del mio meglio per vuotare delle buone bottiglie di vino di provenza.
Jean-Claude Izzo, Vivere stanca, E/O, 2011

domenica 17 luglio 2011

sedere

Sedere a una tavola ignota.
Dormire in un letto non mio.
Sentire la piazza già vuota
gonfiarsi si un tenero addio.
Sandro Penna, Poesie, Garzanti, 2010

sabato 16 luglio 2011

bar sulla tiburtina

E in questo bar, oltre a bere una cosa che poi si trasforma in due o tre, quattro cose, stiamo lì a guardare l’umanità varia che lo attraversa. E’ l’umanità della Tiburtina che mi colpisce ogni volta e penso che quella è gente che non si muove quasi mai dal bar sulla Tiburtina e mi domando se forse non sia meglio passare quasi tutto il proprio tempo in quel posto anche se poi mi rispondo che, per esempio, è meglio andare a zonzo in bici per Roma ma non andare a zonzo sulla Tiburtina perché è molto pericolosa e quindi ho pensato che quelli che vanno in quel bar della Tiburtina una bici non ce l’hanno ed è questa la ragione principale per cui stanno tutto il tempo in quel bar sulla Tiburtina.

venerdì 15 luglio 2011

poteva

Poteva inventarsi una felicità con lei, una felicità in fretta, ma per sempre. Ogni amore, pensò, si porta dietro menzogne e verità. E ogni volta un pezzetto di menzogna di una storia d'amore incontra un pezzetto di verità di un'altra storia d'amore. Si uniscono, una e l'altra. E ad altre ancora...
Jean Claude Izzo, Vivere stanca, E/O, 2011

giovedì 14 luglio 2011

il ciclista

Il ciclista, soprattutto il ciclista che si trovi a dover affrontare Roma, inizia da subito a provare un leggero fastidio nei confronti di pedoni, autisti di auto private, autisti di taxi, austisti di auto a noleggio con conducente, autisti di auto noleggio senza conducente, autisti di autobus pubblici, autisti di pullman turistici, ma soprattutto nei confronti dei motorini e di chi li guida. Quel leggero fastidio ben presto si trasforma in odio.

mercoledì 13 luglio 2011

curriculum

Il sottoscritto Jakob von Gunten, figlio di bennati genitori, nato il giorno tale, cresciuto nel tale e tal luogo, è entrato come allievo all'istituto Benjamenta per impadronirsi delle poche nozioni necessarie ad essere assunto in un servizio qualsiasi. Il medesimo non nutre alcuna speranza nei confronti della vita.
Robert Walser, Jakob von Gunten, Adelphi, 2007

martedì 12 luglio 2011

ho venduto

Ho venduto il mio orologio per potermi comprare del tabacco da sigarette. Senza orologio posso vivere, senza tabacco no: scandaloso, ma non c'è rimedio.
Robert Walser, Jakob von Gunten, Adelphi, 2007

lunedì 11 luglio 2011

a ragione

A ragione sono inquieta. Penso, penso di continuo, è più forte di me. Ho vissuto così a lungo nella mischia che la pace e la quiete mi opprimono e non posso impedirmi d'indugiare col pensiero su quel turbine di devastazione e morte che presto si scatenerà.  Già odio le grida delle vittime, già vedo, come nel passato, tanta bella e preziosa carne falciata e mutilata, tante anime strappate a forza dai loro nobili corpi e lanciate verso Dio.
Jack London, Il tallone di ferro, Feltrinelli, 2000

domenica 10 luglio 2011

c'è sempre

C'è sempre un attimo in cui la luce di Roma è bianca, come se la città si preparasse a svenire. I fumi di scarico appaiono densi, voluminosi. Poi, il cielo s'ingobbisce e rantola.
Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi, 2003

sabato 9 luglio 2011

stavo bevendo

Stavo bevendo una birra al bar che si chiama il bar e una signora che doveva salire un secondo in casa a prendere una cosa mi ha chiesto se potevo guardare il figlio per qualche minuto. Non scappo mi ha detto la signora, e mi raccomando vedete di non scappare nemmeno voi, ha aggiunto. Mi sono seduto davanti a questo bambino romano di cinque anni che mangiava un gelato enorme e mi guardava. Sopra al tavolo aveva un mitra giocattolo, un berretto militare e una pistola giocattolo. Mi chiamo Alessandro mi ha detto il bambino, faccio la scuola materna ma è finita ormai,  mo’ vado in gita cor WWF mi ha detto. E te? Ci vieni in gita cor WWF?, mi ha chiesto.

venerdì 8 luglio 2011

osservazioni di un pensatore

I governi sono in brodo di giuggiole.
Il brodo di giuggiole governativo
Fa strage di cavoli novelli.
Lo loro code si alzan più in alto di quelle dei vitelli.
Velimir Chlebnikov, 47 poesie facili e una difficile, Quodlibet, 2009

giovedì 7 luglio 2011

sono uscito

Sono uscito pensando di andare a comprare un canarino oppure un libro. Non ho bisogno di canarini, ho pensato proprio mentre visionavo i numerosi canarini presenti nel negozio sotto casa mia. E allora ho detto alla commessa, Scusa ma proprio non ho bisogno di canarini e soprattutto non ho bisogno di questi canarini orrendi che tenete in questo negozio. Sono uscito e sono entrato in libreria e mi sono reso conto che c'erano troppi libri di cui avrei avuto bisogno e alla fine ho comprato un libro che parlava di come tenere i canarini.

mercoledì 6 luglio 2011

fedeli

Fedeli al duro accordo
non ci cerchiamo più

...Così i bambini giocano

a non ridere per primi
guardandosi negli occhi
e alcuni sono così bravi
che diventano tristi
per la vita intera

Michele Mari

martedì 5 luglio 2011

cara klavdija

Cara Klavdija Vasil'evna,
scrivere la lettera che le avevo promesso si è rivelato non poi tanto facile. Cosa rivelare di me stesso? E dove trovare l'eloquenza promessa? Perciò mi rifiuto, semplicemente, di scrivere la lettera che avevo promesso e le scrivo soltanto una lettera che viene dal profondo e in cui c'è tutta la mia buona volontà. [...] L'unica cosa che adempirò con certezza è che imbucherò la lettera nella cassetta delle posta il 21 settembre 1933.
Daniil Charms, Casi, Adelphi, 2008

lunedì 4 luglio 2011

parlammo

Parlammo di imposture. Parlammo di verità. Parlammo di gangster; parlammo di lavoro. Parlammo della povera gente per bene che finiva sulla sedia elettrica: e parlammo dei ricchi bastardi che non ci finivano. Parlammo dei credenti con tanto di perversioni. Parlammo di un sacco di cose.
E ci prendemmo una bella sbronza.
Kurt Vonnegut, Ghiaccio-Nove, Feltrinelli, 2009

domenica 3 luglio 2011

parliamo

Parliamo per due, forse tre ore, bevo un’altra birra, forse un paio, non ricordo nulla delle nostre conversazioni, come non si ricorda nulla di certi sogni dopo il risveglio.
La sento ancora quella voce, ce l’ho molto chiara, lo vedo ancora quello sguardo, non ho mai più visto né sentito nulla di simile, solo in quel maledetto locale di San Lorenzo, solo in quella maledetta sera romana, solo in quel preciso momento tutto poteva e doveva accadere.

sabato 2 luglio 2011

locali

Sono proprio in uno di questi locali inutili quando la vedo. Non la noto, la vedo. Parla con alcune amiche. Sono fermo al bancone, bevo la solita birra, gli altri sembrano divertirsi, io mi chiedo che cazzo ci faccio di nuovo in un posto come questo. Lei si avvicina, mi guarda. Chi è questa, penso. E tu chi sei?, mi chiede. Rispondo con il mio nome. E che ci fai qui?, insiste lei. Non lo so rispondo, mi ci hanno portato, sono solito farmi portare nei posti e poi annoiarmi a morte, sono solito non parlare con la gente che non conosco, sono solito bere la mia birra seduto al bancone, sono solito andarmene a casa abbastanza presto e penso che ora sia giunta l’ora di andare a casa. Faccio per alzarmi ma non mi alzo, la guardo, mi fermo. E tu chi sei?, le chiedo, e cosa ci fai qui?

venerdì 1 luglio 2011

il libro

Sono uscito per comprare un libro, volevo proprio quello specifico libro e ho girato almeno cinque librerie di Roma e nessuna delle librerie in cui sono andato aveva quello specifico libro che desideravo davvero molto. Alla quinta libreria ho comprato un altro libro e quello specifico libro non lo leggerò mai.