Oggi mi sono schiantato con la bici contro un furgoncino dell’ama. Cavolo. Mi ha tagliato la strada e non ho avuto il tempo di frenare. Mi ci sono spiaccicato contro. Non mi sono fatto nulla ma quelli dell’ama erano preoccupati. E insomma, mi è successa sta cosa che mi ha colpito, che è una cosa scema, se ci penso, spiaccicarsi con la bici contro un furgoncino dell’ama. E dopo aver capito che non mi ero fatto nulla se non aver distrutto la ruota ho pensato e ora che cosa faccio?
E non sapevo che fare, ma nessuno sapeva che fare, e allora questi hanno chiamato i vigili ma poi sti vigili non arrivavano e poi che farebbero i vigili in quella situazione? Nessuno lo sa, penso.
E allora io che ero felice perché non mi avevano ucciso con il furgone ma anche un po’ incazzato, o nervoso, o spaventato oppure tutte ste cose messe insieme, ho pensato di chiamare Giorgio per una consulenza sul da farsi. Consulenza da ciclista a ciclista, mi sono detto.
Giorgio non è stato di grande aiuto come informatore ma di grande aiuto per il morale, almeno così mi è parso.
Insomma alla fine mi rompo e me ne voglio andare a casa e anche il signore dell’ama che mi ha investito se ne vuole andare a casa. E allora mi dice, pago io la ruota.
Va bene dico, e allora lui guarda sul suo I-Phone e vede quanto costa una ruota e mi dà i soldi per la ruota e io mi sento in imbarazzo e non so che fare e alla fine prendo sti soldi per sta ruota e vado subito dal meccanico a cambiare la ruota e adesso ho una ruota nuova pagata dal signore dell’ama di Roma.
E poi ho pensato che questa cosa la volevo raccontare, ecco. L’ho raccontata.