mercoledì 30 novembre 2011

suonare

Cosa sarebbe Roma senza il rumore dei clacson? Come farebbero i romani se non potessero suonare il clacson?

martedì 29 novembre 2011

succede sempre

Alla fine succede sempre che quando si è a Roma si ha voglia di andarsene, ma quando si è lontani da Roma si ha voglia di tornare e poi quando si è tornati a Roma non si ha voglia di restare ma non si sa bene dove andare.

lunedì 28 novembre 2011

a volte

A volte penso che il lunedì non sia poi così male. A volte.

domenica 27 novembre 2011

tutte le volte

Quando faccio le presentazioni del libro mi fanno delle domande e io dovrei dare risposte intelligenti per dimostrare al pubblico che sono intelligente e fare in modo che il pubblico compri il libro di uno che sembra intelligente. Quando rispondo alle domande secondo me non do la sensazione di essere così intelligente. Ma poi il libro, ogni tanto, lo comprano lo stesso.

sabato 26 novembre 2011

si stupirebbero

Si stupirebbero molto,
se mai sapessero stupirsi,
che da qualche parte esistono motivi di stupore.

Wislawa Szymborska, Due punti / Qui, Libri Scheiwiller, 2010

venerdì 25 novembre 2011

strade

Le strade portano ovunque oppure non portano da nessuna parte, molto spesso le strade che ho percorso mi hanno riportato proprio lì dove ero partito. Altre volte le strade mi hanno ingannato, mi sono perso per poi ritrovarmi qualche tempo dopo, in luoghi che mai avrei pensato di raggiungere. Le strade che ho percorso le ho in parte dimenticate, anche se penso e ho sempre pensato che l’importante sia andare, la direzione non ha grande importanza.
L’importante è essere pronti, sapere che prima o poi arriverà l’ora di partire, sapere che non siamo destinati a rimanere, così lei, parola per parola.

giovedì 24 novembre 2011

appena

Appena sono arrivato, ho incontrato lei che romana non è, ma ci è arrivata perché tutte le strade portano a Roma, così Giovanna, in quel posto di San Lorenzo, la prima sera che ho passato in città.

mercoledì 23 novembre 2011

le strade di Roma

Non riesco a capire perché quando qualcuno viene a Roma pensa che chi abita qui conosca tutte le strade, tutte le piazze, tutte le linee degli autobus, tutti i negozi ristoranti osterie bar locali sarti ciabattini fruttivendoli edicole oltre che tutti i palazzi giardini parchi chiese cappelle cattedrali biblioteche.

martedì 22 novembre 2011

dove vanno tutti

I gatti che stanno sotto casa mia, quelli che aspettano la signora Rumor del settimo piano per il cibo, quei gatti che stazionano quasi tutto il giorno proprio nell'aia di fronte al portone di casa, dove vanno quando piove?, mi sono chiesto oggi quando ho visto che pioveva e che non c'erano i gatti. E i vecchi? I vecchi che stazionano nel parco accanto a casa mia, dove vanno quei vecchi quando piove?, mi sono chiesto oggi quando ho visto che il parco era vuoto. I vecchi li ho visti quasi tutti al bar, i gatti non li ho proprio visti.

lunedì 21 novembre 2011

fretta

L'altro giorno un mio amico mi ha detto  che ormai la fretta è una cosa che non ci si capisce più nulla, che tutti hanno fretta, che si mangia in fretta, che si pensa in fretta e che si parla in fretta. Poi mi ha detto, ora vado che sono di fretta.

domenica 20 novembre 2011

perché è così e basta

Davanti a casa mia, quando stavo a Mainz, due volte alla settimana c'era un grande mercato, e proprio davanti alla porta di casa c'era un furgone con una bancarella piena di formaggi. Quasi fosse stato normale, per molto tempo gli passai accanto con indifferenza; sarà l'arroganza dello svizzero che per un verso conosce i formaggi stanieri, per esempio quelli francesi, per l'altro, parte dal presupposto che solo gli svizzeri se ne intendano davvero di formaggi. Perché? Perché è così e basta.
Peter Bichsel, Quando sapevamo aspettare, Comma22, 2011

sabato 19 novembre 2011

se passa

Se passa una bellezza che va di fretta
non hai l'anima nera, per non averla stretta.
Tu guardi al cielo vedere nella prima
sera. Passata è la Bellezza in bicicletta.
Sandro Penna, Poesie, Garzanti, 2000

venerdì 18 novembre 2011

ho pensato

Ho pensato che se una mi manda una poesia di Chlebnikov forse è la donna della mia vita ma nessuna mai mi manda poesie di Chlebnikov e allora ho provato io a mandarne una ma non ho avuto nessuna risposta. Ho pensato che abbiamo diverse valutazioni delle poesie di Chlebnikov

giovedì 17 novembre 2011

senza alzare lo sguardo

Senza alzare lo sguardo, senza un'interruzione né un punto fermo, e sempre come fissando il centro della Terra, Amelie aveva reso così la sua concitata confessione, interrompendo quella solfa soltanto qualche volta per bruciante vergogna o per un guizzo di ironia.
Franz Werfel, Una scrittura femminile azzurro pallido, Adelphi, 2008

mercoledì 16 novembre 2011

spesa

Ieri sono andato a fare la spesa che mi sembrava di dover comprare tutto il Todys superdiscount viste le idee che mi erano venute mentre percorrevo la Tiburtina a tutta velocità. Ma la troppa velocità mi deve aver confuso perché poi mi sentivo molto spaesato al Todys superdiscount e non ho comprato nulla. La prossima volta vado piedi.

martedì 15 novembre 2011

qui dove scrivo

Qui dove scrivo sono circondato dai libri. Pochi di questi libri li rileggerò, molti non li ho mai letti...ma ho bisogno di loro. Non contengono solo mondo e mondi. Sono anche pieni di parole. Forse comprendono tutte le parole della lingua tedesca. Quante parole ho in testa? Dovrei farne un indice? "Voi parole, forza, seguitemi!" Così inizia una delle più belle poesie di Ingeborg Bachmann. Parole, parole...possono condurre alla pazzia. Ogni mattina cerco di domarle e le rinchiudo, incrociandole, nelle caselle.
Peter Bichsel, Quando sapevamo aspettare, Comma22, 2011

lunedì 14 novembre 2011

buongiorno caro

Buongiorno caro o carissimo o dottore, il solito? Certo che con quella bici fai prima che in macchina. Certo che su al Nord usate molto più la bici, ma come fate a usare la bici? Qui non si può usare la bici. Mi mette una gioia ogni volta che vedo la bici, penso sempre ai miei partenti al Nord. E', sono cose belle.
 

domenica 13 novembre 2011

oggi è domenica

Quindi spezzatino di vitello, purè di patate, verdure, insalata. Lo spezzatino bianco, cucinato il giorno prima, rosolato e lasciato andare per ore a fuoco lento, condito, curato e assaggiato - pepe in grani, cipolla, aglio. Carote, sedano, porro; la purea di patate fatta in casa - un bell'impegno cucinare così, quasi come per un banchetto. E invece sono solo e cucino soltanto per me. Ma è domenica e di domenica ci vuole un pranzo domenicale, un piatto curato, che si presenti bene, una bella tovaglia: è domenica.
Peter Bichsel, Quando sapevamo aspettare, Comma22, 2011

sabato 12 novembre 2011

cose utili

Ieri ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa di utile ma non sapevo cosa. Ho passato tutta la mattina a pensare alla cosa più utile da fare ma non mi veniva in mente nulla. Allora ho chiamato un po' di persone chiedendo cosa ci fosse di utile da fare e mi sono arrivate alcune buone idee ma non mi sembravano poi ottime idee e alla fine non ho fatto nulla perché volevo fare qualcosa che fosse davvero utile.

venerdì 11 novembre 2011

grazie

La signora del Bim Bum Bar dice la parola grazie almeno un milione di volte al giorno.. Oggi, per esempio, sono entrato e ho detto, Un caffè, grazie. Grazie a te mi ha risposto. Quando ha messo il caffè sul bancone ho detto, Grazie. Grazie a te mi ha risposto. Quando poi mi ha dato il resto di venti centesimi ho detto, Grazie. Grazie a te mi ha risposto.

giovedì 10 novembre 2011

non sapersi orientare

Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta. I nomi delle strade devono parlare all'errabondo come lo scricchiolio dei rami secchi, e le viuzze del centro gli devono scandire senza incertezze, come in montagna un avvallamento, le ore del giorno.
Wlater Benjamin, Infanzia berlinese, Einaudi, 2007

mercoledì 9 novembre 2011

oggi

Oggi, quando sono uscito di casa ho pensato, Guarda te, è Novembre e ancora fa caldo. Poi ho preso la bici e sono arrivato in ufficio. Mentro parcheggiavo un signore si è avvicinato e mi ha detto, Ma come? In bici anche con questo freddo?

martedì 8 novembre 2011

il bambino

Il bambino di cinque anni era seduto al tavolino e mangiava un gelato enorme e aveva la bocca molto sporca di gelato e di certo si sarebbe sporcato anche la maglietta e poi i pantaloni con quel gelato e mi guardava con la sua pistola finta sulla destra e il suo fucile finto sulla sinistra.

lunedì 7 novembre 2011

le merendine

Le merendine scure e dall'aspetto straordinariamente denso e umido all'interno della confezione erano Misfatti!: un nome rischioso e polivalente che voleva evocare e parodiare la sensazione di indulgenza/vizio/trasgressione/peccato del moderno consumatore salutista al consumo di un simile snack ipercalorico.
David Foster Wallace, Oblio, Einaudi, 2004

domenica 6 novembre 2011

diogene

Un ricco quando vuole;
un povero quando può.

sabato 5 novembre 2011

erano arrivate

Erano arrivate le belle giornate. Belle di sole e di ventofresco che si posava sugli accaldati visi, belle per uscire, belle per venire verso il mare, belle per indossare camicie e superga, jeans scoloriti e andarsene in giro annusando gli odori della primavera, gli odori dei gerani, di peperoni e melanzane fritte che uscivanod dai cortili e dai condomini delle case una sull'altra, una a ridosso dell'altra, odori su odori, gente su gente, primavere su primavere.
Peppe Lanzetta, Un messico napoletano, Feltrinelli, 1994

venerdì 4 novembre 2011

ieri pomeriggio

Ieri pomeriggio un bambino al Pigneto mi ha detto che lui va tutti i fine settimana alle attività organizzate dal WWF. Mi ha detto che ci va vestito da cacciatore e con il suo fucile finto e con la sua pistola finta. Mi ha detto che il mondo è pieno di contraddizioni, il bambino di cinque anni.

giovedì 3 novembre 2011

nell'anno

Nell’anno che ho passato a Roma non sono mai uscito dal raccordo se non per andare nella città del nord da cui provengo oppure per andare in vacanza. Da Roma non c’è nessun bisogno di uscire, pensavo. E, a dirla tutta, non avevo voglia di muovermi fuori città, non mi è mai importato dei castelli né del lago di Martignano meta di pellegrinaggio di tutti i romani, e io che ho sempre odiato i pellegrinaggi non mi sono mai lasciato convincere. Mi bastavano i parchi, l’Aniene, Villa Pamphili, ogni tanto Villa Borghese, Villa Torlonia. Ho passato un numero incalcolabile di pomeriggi nei parchi romani a non fare nulla, se non leggere, guardare la gente che passava, stare lì e basta, con un paio di birre nella borsa.

mercoledì 2 novembre 2011

L’importante è muoversi a piedi, ovunque, e con qualsiasi condizione atmosferica, anche nelle città enormi, anche nelle peggiori periferie delle peggiori città. L’importante è tenere sempre in mente la distinzione tra camminare e passeggiare. Non credo di aver mai fatto una passeggiata, odio il verbo passeggiare, non significa nulla, non dà senso all’azione. Non sono mai riuscito a spiegare a Giovanna che non passeggio, che non faccio una passeggiata. Non sono mai riuscito a spiegare a Giovanna che io cammino.

martedì 1 novembre 2011

tutti i santi

Quasi tutti, mi viene da dire.