martedì 31 maggio 2011

cammino e basta

Cammino e basta, a volte commetto un grave errore e fumo, ma solo quando sono nelle grandi città. Ogni volta che accendo una sigaretta poi mi devo fermare oppure buttarla. Fumare e camminare non sono azioni compatibili ma io, stupidamente, ci provo ogni volta e tutte le volte poi devo desistere, arrendermi di fronte all'indiscutibile fatto che non sono in grado di fare nulla mentre cammino.

lunedì 30 maggio 2011

anche se

Anche se quasi nessuno ormai cammina, ormai quasi nessuno pensa di potersi spostare nelle città a piedi, tutti usano i mezzi pubblici o i mezzi privati, anzi quasi tutti usano la macchina o il motorino ma le città a piedi assumono altri contorni, le città a piedi tornano a essere luoghi quasi umani, proprio perché gli umani non camminano, non si vedono. Solo gli uomini con il loro cane sono in giro, il cane è pericoloso per il camminatore, il cane abbaia, il cane sporca i marciapiedi,  e io odio pestare le merde dei cani, per questo non posso guardare molto in giro ma devo guardare l'asfalto per evitare di pestare le merde dei cani che i padroni di solito non raccolgono e pensano che le merde dei loro cani siano parte dell'arredo urbano e in effetti ormai lo sono. Non ci sono città, almeno nel nostro Paese, che non siano infestate dalle merde dei cani degli abitanti, il cane non è un animale da città, solo i gatti e i topi si adattano bene alla vita cittadina.

domenica 29 maggio 2011

tutto

Tutto, in lei, sembrava volutamente inteso a provare, con nuova, pesante enfasi, che essere una massaia piccolo borghese, piena di buon senso, era tutto ciò che avesse mai desiderato, e che tutto ciò che avesse mai desiderato dall'amore era semplicemente un marito che ogni tanto andasse a tagliar l'erba, invece di dormire tutto il giorno.
Richard Yates, Revolutionary road, Minimum fax, 2009

sabato 28 maggio 2011

il percorso

Il percorso dai Gigli al cimitero è sempre lo stesso, com'è sempre lo stesso il mio percorso da casa al centro commerciale e dal cimitero a casa. Non ci possono essere variazioni, almeno il giovedì, le strade che devo percorrere sono sempre, necessariamente, le stesse, alla stessa ora, più o meno nello stesso tempo. Esco dai Gigli e prendo via Quintino Sella, dopo alcune centinaia d metri giro a destra per Via De Nicola. Percorro via de Nicola fino all'incrocio con Largo Liverani, a quel punto giro a destra in via Liberi, la percorro tutta fino a Piazza Alberti, poi giro a sinistra in via delle Rimembranze e dopo pochi minuti ci sono. Tempo di percorrenza venticinque minuti.

venerdì 27 maggio 2011

è così difficile

E' così difficile parlare d'amore. Con l'amore è come con la batteria: forse lo strumento più facile da suonare male insieme alla chitarra, ma certo molto più fastidioso; e non solo nel senso del volume. Comunque, come ho detto all'inizio di questo sempre più caotico scritto, la sua propria lingua, cioè il suo dialetto, è l'unico posto in cui l'autore si senta davvero a casa. [...] Comunque, anche qui, molto si lega alla sua, cioè mia, anacronistica coscienza di classe: la lingua di mia madre e di mio padre, dei miei nonni, non ha niente a che fare con la scrittura. Non si impara sui libri, nè possono in nessun modo insegnarla i professori che pensano di scriverla. Già il fatto che la pensino non funziona.
Vitaliano Trevisan, Tristissimi giardini, Laterza, 2010

giovedì 26 maggio 2011

A volte penso che mi sono imbarbarito. A volte penso solo che voglio. Mio nonno mi diceva che voglio è morto quando gli dicevo, Voglio il gelato. Poi mi nonno mi portava da Bonso e mi comprava il gelato, a piedi, da casa mia a Bonso erano poche centinaia di metri, ma questa cosa che voglio è morto a volte me la dimentico e non sono ancora sicuro che voglio sia davvero morto.

mercoledì 25 maggio 2011

penso che


Penso che sarebbe meglio star da soli, dimenticare la mia ex fidanzata, dimenticare il cane, dimenticare la donna di cui sono l'amante e le gatte. Di certo non dovrei più occuparmi delle cagate di cane in giardino e delle pisciate della gatta sul divano. Di certo potrei concentrarmi sulla ricerca del lavoro e ho pensato che il lavoro che davvero vorrei fare è il postino.
Il lavoro di postino ha degli indubbi vantaggi, si lavora solo fino alle due del pomeriggio, si lavora all'aria aperta, le relazioni con i colleghi sono sporadiche, è difficile incontrare altri postini in giro, è un lavoro sicuro, è un lavoro pagato regolarmente, è un lavoro con il quale puoi campare dignitosamente.
Domani vado in posta a fare domanda.

martedì 24 maggio 2011

quando sono arrivato


Quando sono arrivato all'aeroporto della città africana dove sono stato ci doveva essere un autista africano che mi aspettava, l'autista non c'era perché era in ritardo e allora abbiamo aspettato che arrivasse nel bar accanto all'aeroporto, e abbiamo bevuto una birra molto fredda africana che con quel caldo africano che faceva ho pensato che sarei subito andato in bagno con il mal di pancia.
Poi è arrivato l'autista e in macchina c'era un'aria condizionata così fredda che ho subito pensato che con quel caldo africano che faceva fuori non appena fossi uscito dall'auto mi sarebbe preso un mal di pancia della madonna.

lunedì 23 maggio 2011

ieri mentre ero in bici

Ieri, mentre ero in giro in bici ho pensato, Ora vado a casa, prendo il cane e lo porto a fare una passeggiata. Mi è sembrata davvero un’ottima idea. Sono arrivato a casa e mi sono reso conto che non ho nessun cane ma una gatta che non ama fare le passeggiate, almeno non quanto il cane. Non mi sono dato per vinto, non mi do per vinto così facilmente, e sono uscito lo stesso a fare una passeggiata. Un cane immaginario è rimasto al mio fianco per quasi tutto il tempo, poi non l’ho più visto, sparito.

domenica 22 maggio 2011

nell'uomo

Nell'uomo il desiderio d'amore è profondo, allunga le proprie radici sino a profondità sbalorditive, e la molteplicità delle sue radichette si frammischia alla materia stessa del cuore. Malgrado la valanga di umiliazioni che cositituivano la sua quotidianità, Brigitte Bardot aspettava e sperava. Tuttora, probabilmente, ella aspetta e spera. Al suo posto una vipera si sarebbe già suicidata. Gli umani non si avvedono mai di nulla.
Michel Houellbecq, Estensione del dominio e della lotta, Bompiani, 2009

sabato 21 maggio 2011

bianchi

Non ci sono dubbi sul fatto che i bianchi vengono a fare quattrini in questo paese abitato da neri, i bianchi che stanno in questo paese sono molto più ricchi dei neri di questo paese ma alcuni neri si ingrassano con i soldi dei bianchi e, di solito, questi neri erano già abbastanza grassi senza bisogno dei soldi dei bianchi. Continuo a pensare che questo paese sarebbe migliore senza tutti questi bianchi grassi e tutti questi neri diventati ancora più grassi di quello che erano, grazie ai soldi dei bianchi.

venerdì 20 maggio 2011

l'altra sera

Non capisco perché quando degli italiani all'estero sentono parlare degli altri italiani questi italiani diventano amici subito. Non capisco perchè l'altra sera una tizia che mi ha sentito parlare in italiano è venuta da me e mi ha fatto un sacco di domande e mi ha chiesto se andavo a mangiare con lei e se ci saremmo rivisti presto. Voglio esportare questa idiozia in Italia. Quando torno in Italia e sento qualcuno parlare in italiano provo a chiedergli, anche tu sei italiano? e che ci fai qui? e per chi lavori? e quanto ti fermi qui? e quando sei arrivato? vieni a cena con me stasera? ci vediamo uno dei prossimi giorni?

giovedì 19 maggio 2011

odori

Quando arrivo in questo posto c'è sempre uno strano solito odore che non so bene che odore sia, ma ogni volta è sempre esattamente lo stesso e lo ritrovo solo in questo posto e spero che quando tornerò da dove sono venuto ogni tanto lo sentirò di nuovo l'odore di questo posto, anche se c'è solo qui.

mercoledì 18 maggio 2011

l'altro giorno

L'altro giorno, mentre stavo guidando a gran velocità per presentarmi in perfetto orario all'Istituto Don Ercole Magnani di Sassuolo, luogo nel quale avrei dovuto fare la mia prima supplenza vera e propria, a un certo punto, proprio mentre pensavo a come è doloroso alzarsi alle sette di mattina, passando in una mezza curva ben precisa seguita da un semaforo, mi è venuta addosso una grande allegria. Allora ho pensato che tante volte sotto quel semaforo all'incrocio per Corlo io sono stato contentissimo.
Ugo Cornia, Sulla felicità a oltranza, Sellerio, 1999

martedì 17 maggio 2011

Ma dove vanno tutti questi romani e non romani alle due del pomeriggio, mi chiedevo ieri, mentre in macchina andavo a portare il gatto dal veterinario. Sono arrivato dal veterinario che il gatto s'era talmente incazzato che mi aveva pisciato nella gabbietta e il veterinario era talmente incazzato del mio ritardo che mi ha detto che il mio gatto è il più stupido che abbia mai visto nella sua vita, e ha specificato non solo nella vita di veterinario ma nella vita in generale.

lunedì 16 maggio 2011

new york

New York era la città dei miei sogni ma ora che sono qui i sogni sono finiti e New York non è per niente come me l'aspettavo. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei andato in giro a pulire dietro la gente nell'atrio di un albergo e a lavare tazze del gabinetto. Come potrei mai scrivere a mia madre o a chiunque altro di Limerick in che modo campo in questo ricco paese con due dollari che devono durarmi una settimana, la testa pelata, gli occhi infiammati e una padrona di casa che non mi lascia accendere la luce?
Frank McCourt, Che paese, l'America, Adelphi, 2000

domenica 15 maggio 2011

sull'autobus

Sull'autobus non guardo mai nessuno in faccia quando sono seduto, perché temo che qualche vecchia possa incrociare il mio sguardo e chiedermi il posto, che poi le vecchie manco lo chiedono il posto, lo pretendono solo per il fatto di essere vecchie. L'altro giorno ho alzato per errore lo sguardo e c'era una vecchia malandata che mi fissava, ho fatto finta di nulla per qualche minuto ma poi mi sono sentito molto in colpa per quella vecchia malandata e allora ho rialzato lo sguardo e lei era sempre lì che mi fissava. C'erano molte altre persone sedute ma la vecchia fissava proprio me e voleva il mio posto. Allora mi sono sono alzato e ho detto, Prego signora vuole sedersi? La vecchia non mi ha risposto, si è diretta verso l'uscita dell'autobus e ha continuato a fissarmi.

sabato 14 maggio 2011

una volta


Una volta mentre aspettavo che il meccanico mi cambiasse una ruota ho fatto due passi per andare a bere un caffè e ho incontrato un ragazzo che mi ha chiesto se secondo me il mondo sarebbe finito nel 2012 perché lui aveva importanti scelte da compiere e doveva sapere quando finiva il mondo. Io gli ho detto che non sapevo nulla di questa storia della fine del mondo ma che forse se continuava a chiedere in giro qualcuno gli avrebbe saputo dire qualcosa e poi sono andato a bere un caffè al bar e la signora mi ha chiesto se potevo controllare fuori se stavano arrivando i vigili perché aveva la macchina in doppia fila.

venerdì 13 maggio 2011

sagre


Vengo solo se ci sono le giostre, ho detto a Luca. Lui mi ha risposto quasi seccato che non me l'avrebbe nemmeno chiesto di uscire se non c'erano le giostre, che una sagra senza le giostre non è nemmeno una sagra, che l'unica ragione per andare alle sagre è quella di fare un giro in Tagadà, sugli autoscontri, sui dischi volanti, anche se la sua attrazione preferita rimangono le gabbie. Non capisce più nulla quando vede le gabbie e rompe le palle a tutti perché le gabbie sono la miglior giostra che ci sia in questa terra, che chi ha inventato le gabbie è un genio e alla fine spende un sacco di soldi per farsi i giri sulle gabbie.