mercoledì 31 agosto 2011

bim bum bar

Da qualche tempo ho deciso di non andare più al bar che si chiama il bar, da qualche tempo vado solo al bim bum bar che trovo, nel nome, molto più interessante del bar che sia chiama il bar, anche se la signora del bim bum bar forse non è gentile quanto l'altra. Forse.

martedì 30 agosto 2011

i minuti

I minuti di tenerezza rubati al lavoro: una semplice parola, una rapida carezza, uno sguardo d'amore; e questi minuti erano tanto dolci, quanto più furtivi. Vivevamo sulle vette, dove l'aria è pura e frizzante, dove ci si adopera per l'umanità, dove il sordido egoismo non potrebbe respirare. Amavamo l'amore che per noi si coloriva delle tinte più belle.
Jack London, Il tallone di ferro, Feltrinelli, 2000

lunedì 29 agosto 2011

e oggi

E oggi che è lunedì non è un gran giorno, dissi alla barista. Certo che non è un gran giorno, il lunedì non può esserlo, mi rispose. E domani?, le chiesi. Domani sarà certamente meglio, disse, per il suo caffè sono ottanta centesini oggi e saranno ottanta centesimi domani, aggiunse.

domenica 28 agosto 2011

gli ascensori

Gli ascensori non arrivano mai, e gli ascensori dell'ospedale arrivano anche più tardi degli altri. Premi il pulsante, quello con la freccia in su, poi quello con la freccia in giù, poi tutti e due contemporaneamente, e tieni premuto, ma l'ascensore non arriva.
Vitaliano Trevisan, Un mondo meraviglioso, Einaudi, 2002

sabato 27 agosto 2011

ma sopratutto

Ma soprattutto una domanda che non farei mai a uno che scrive: perché scrivi? Io la guardo negli occhi azzurri, poi guardo lo scrittore, dunque guardo di nuovo lei, quindi di nuovo lui, e lui, invece di venirmi in aiuto dice: già, volevo chiedeterlo anch'io, ma visto che l'ha chiesto lei...perché scrivi?
Vitaliano Trevisan, Un mondo meraviglioso, Einaudi, 2002

venerdì 26 agosto 2011

e oggi

E oggi, che è venerdì, ci sarebbero un sacco di cose da scrivere, un sacco di cose da dire. Stanno succedendo molte che varrebbe la pena di raccontare, proprio oggi che è venerdì, ho pensato. E allora, scriverò, dirò, racconterò molte cose in questo venerdì di agosto.

giovedì 25 agosto 2011

che niente

Che niente a volte può essere più scardinante di quella oscura faccenda chiamata amore, che sempre gli umani si dividono in giocatori e no anche se non seduti ai tavoli da gioco e che infine - nell'esistenza come a quei tavoli perdutamente verdi  - ogni vittoria finisce per somigliarsi mentre le sconfitte sempre sono diverse l'una dall'altra.
Gianfranco Calligarich, Privati abissi, Fazi, 2011

mercoledì 24 agosto 2011

abbiamo parlato

Abbiamo parlato per due, forse tre ore, ho bevuto un’altra birra, forse un paio, non ricordo nulla delle nostre conversazioni, come non si ricorda nulla di certi sogni dopo il risveglio. La sento ancora quella voce, ce l’ho molto chiara, lo vedo ancora quello sguardo, non ho mai più visto né sentito nulla di simile, solo in quel maledetto locale di San Lorenzo, solo in quella maledetta sera romana, solo in quel preciso momento tutto poteva e doveva accadere.

martedì 23 agosto 2011

tutto è affari

Tutto è affari, in una persona come la padrona. Intellgenza, sentimenti, tutto è soltanto affari. L'affare, insomma, qualunque affare, è il loro unico impulso esistenziale, l'affare è cuore e polmoni in nature del genere.
Thomas Bernhard, Ja, Guanda, 2003

lunedì 22 agosto 2011

in questo vicolo

In questo vicolo molta gente possiede un solo oggetto: chi una camicia, chi un'accetta, chi - ma dove l'avrà scovato? - un piccone. Chi possiede una camicia può impegnarsi come guardia nottura (i guardiani semi nudi non li vuole nessuno).
Ryszard Kapuscinski, Ebano, Feltrinelli, 2001

domenica 21 agosto 2011

con questo caldo

Non posso fare nulla con questo calore, non posso scrivere, non posso parlare, cucinare, leggere, pensare, guardare la tv. Nulla di nulla. Nemmeno scrivere su questo blog posso.

sabato 20 agosto 2011

caldo africano

A Roma fa un caldo che mi par di stare in Africa. Quando stavo in Africa faceva un caldo che mi pareva di stare a Roma.

venerdì 19 agosto 2011

mi piace

Mi piace pasticciare con i miei racconti. Preferisco armeggiare attorno a un racconto dopo averlo scritto e poi armeggiarci di nuovo in seguito, cambiando una cosa qui e una lì, piuttosto che scriverlo la prima volta.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere, Einaudi, 2008

giovedì 18 agosto 2011

ancora da scrivere

Rimangono molte cose, troppe cose ancora da scrivere, ho pensato mentre guardavo i corpi che arrostivano al sole. E rimangono molte cose, troppe cose ancora da leggere. Leggere e scrivere rimangono, nonostante tutto.

mercoledì 17 agosto 2011

il mestiere di scrivere

Verso la metà degli anni settanta, mi sono reso conto che avevo qualche difficoltà a concentrare l'attenzione su opere narrative di una certa lunghezza. Per un po' di tempo ho avuto difficoltà a leggerle, oltre che a cercare di scriverle.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere, Einaudi, 2008 

martedì 16 agosto 2011

ferragosto

Ieri era ferragosto. Un anno fa era ferragosto e tra un anno sarà lo stesso. Non l'ho mica tanto capita sta cosa di ferragosto. Meglio il sedici di ottobre, ho pensato. Quest'anno festeggio il sedici di ottobre. Anche il prossimo anno festeggerò quella data.

lunedì 15 agosto 2011

nell'espressione

Nell'espressione di tutti e due i volti si vedeva un amore forte, giovane, svegliato da poco.
Lev Tolstoj, Anna Karenina, Einaudi, 2002

domenica 14 agosto 2011

chiuso per ferie

Non capisco come fa la gente che non va in ferie quando tutti i negozi del  quartiere sono chiusi per ferie. Io, per l'appunto, non sono in ferie ma i negozi vicino a casa mia sono chiusi. Dove siano andati tutti proprio non lo so, ma, a questo punto, forse anche io dovrei andare in ferie

sabato 13 agosto 2011

e quando

E quando ad Agosto non mi viene in mente nulla da scrivere che cosa scrivo, mi sono domandato. Nulla, mi sono risposto, solo che non mi viene in mente nulla da scrivere.

venerdì 12 agosto 2011

non potrai

Non potrai mai nutrirti ragazza,
di pura poesia,
sarebbe un esplicito
atto di cannibalismo.
Luis Manuel Garcia, L'isola che canta, a cura di Danilo Manera, Feltrinelli, 1998

giovedì 11 agosto 2011

tutto questo sole

A che serve tutto questo sole, mi chiedevo ieri, mentre con altre centinaia di persone prendevo il sole senza tanto capirne la ragione. Perché prende il sole, ho chiesto alla signora sdraiata a quattro centimentri da me. Non lo so, mi ha risposto, ma che domanda è mai questa?
Non lo so le ho risposto.

mercoledì 10 agosto 2011

i soli problemi

I soli problemi che ho dovuto fronteggiare nella mia giovinezza sono stati di ordine interiore. Mi sono accartocciato per via di quei problemi, è vero, ma se Marx fosse vivo oggi direbbe di sicuro che il benessere di una nazione si misura in ragione del numero di squinternati frustrati e ragazzine anoressiche che lo abitano.
Tommaso Pincio, Cinacittà, Einaudi, 2008

martedì 9 agosto 2011

tutte le strade

Tutte le strade portano a Roma, mi hanno detto, fin da bambino. È da quando sono bambino che non capisco cosa questo significhi. È da quando sono bambino che continuo a percorrere strade che portano ovunque, non solo a Roma. A Roma ci sono arrivato senza prendere nessuna strada a caso e guardando attentamente le mappe.

lunedì 8 agosto 2011

e non me ne vado

E non me ne vado, dissi, non l'ho fatto allora e adesso non ha più nessun senso. Ma da qui, dissi alla giovane attrice, bisogna andarsene. Non c'è niente da fare: se vuoi avere una possibilità devi andartene, tutto sottolineato.
Vitaliano Trevisan, Grotteschi e arabeschi, Einaudi, 2009

domenica 7 agosto 2011

ora voglio raccontarvi

Ora voglio raccontarvi, signori, sia che desideriate o non desideriate sentirlo, perché non ho saputo diventare nemmeno un insetto. Vi dirò solennemente che molte volte ho voluto diventare un insetto. Ma perfino in quello non sono stato degno.
Fedor Dostoevskij, Memorie del sottosuolo, Einaudi, 2002

sabato 6 agosto 2011

quando torno

Quando torno in quella città, quella città mi sembra cambiata. Le persone che abitano quella città mi sembrano cambiate. Io, in quella città, mi trovo cambiato. Quando me ne vado, quella città mi sembra uguale come mi sembrano uguali le persone che la abitano. Io, non lo so.

venerdì 5 agosto 2011

non fu affatto male

Non fu affatto male, in primi tempi, malgrado non fosse granché come vita. Da fuori sarebbe potuta apparire squallida, ripetitiva e senza ambizione, ma a me piaceva. A che mi servivano le ambizioni? Non ero mica più un ragazzino. Avevo raggiunto la fase matura dell'esistere in cui il presente basta e avanza.
Tommaso Pincio, Cinacittà, Einaudi, 2008

giovedì 4 agosto 2011

e così

E così ci comportiamo: umilmente ma con totale fiducia. Siamo tutti, senza eccezzione, un poco energici, perché la meschinità e la ristrettezza in cui viviamo ci spingono a credere fermamente nelle poche conquiste che abbiamo raggiunte. Ciò che ci dà fede in noi stessi è la nostra modestia. Se non avessimo fede in nulla, non sapremmo quanto poco contiamo.
Robert Walser, Jakob von Gunten, Adelphi, 2007 

mercoledì 3 agosto 2011

sguardo

Quel ragazzo aveva uno sguardo vuoto, o forse era uno sguardo riempito di vuoti pensieri che gli davano una certa sensazione di appagamento, pensieri vuoti che non riusciva a esprimere.

martedì 2 agosto 2011

leggo il vangelo

Leggo il Vangelo. Ma ti amo troppo stamattina, quietamente, non piangendo come ieri sera. Distinguo il tuo viso nella fiamma della lampadina a gas. Lo amo più di quanto non lo rispetti. Sono trecento giorni che non lo vedo. I nostri ultimi giorni erano un po' artificiali, non trovi?
Henri-Pierre Roché, Le due inglesi e il continente, Adelphi, 1999

lunedì 1 agosto 2011

senti le voci

Senti le voci?, mi chiese la ragazza alla fermata dell'autobus.
No, non sento le voci, risposi.
Come fai a non sentire le voci?, mi disse. Concentrati, aggiunse.
Va bene, risposi, ora mi concentro per qualche secondo.
Allora?, le senti queste voci?
Sì, ora le sento, grazie, conclusi.