lunedì 31 ottobre 2011

con tutti

Con tutti i furgoncini dell'ama che ci sono a Roma mai avrei pensato di ritrovare il furgoncino sul quale mi ero schiantato con la bici. L'autista era lo stesso e sulla fiancata del furgoncino non c'erano i segni dello schianto, forse non ci sono mai stati quei segni, o forse quello non ero lo stesso furgoncino, ma di certo l'autista lo era. Questa volta non mi sono schiantato, sono riuscito a frenare prima.

domenica 30 ottobre 2011

come tutti gli altri

Come tutti gli altri funzionari dello Stato di grado elevato, il capodivisione non temeva i signori ministri in particolare considerazione. Questi ultimi cambiavano di continuo, infatti, in base ai giochi di forza politici, mentre lui no, lui e i suoi colleghi restavano al loro posto. I ministri, portati alle stelle dai partiti per poi essere spazzati via da questi stessi partiti, somigliavano perlopiù a poveri naufraghi aggrappati disperatamente alle zattere del potere. Non avevano né la giusta visione per comprendere i labirintici iter del lavoro ministeriale né la giusta sensibilità per le sacre regole della burocrazia fine a se stessa.
Franz Walser, Una scrittura femminile azzurro pallido, Adelphi, 2008

sabato 29 ottobre 2011

il posteriore del cammello

Lo sguardo vitreo dello stanco lettore che si soffermasse per un istante sul titolo di cui sopra presumerà che sia meramente metaforico. Le storie sui vasi che traboccano, le monete che tornano a galla e le scope che spazzano bene raramente hanno a che fare con gocce e vasi o monete false o scope nuove. Questa storia fa eccezione. Ha a che vedere con il posteriore di un cammello, reale, visibile e a grandezza naturale.
Francis Scott Fitzgerald, Racconti dell'età del jazz, Minimum fax, 2011

venerdì 28 ottobre 2011

libertà

La libertà è una forma di disciplina, così L. Quale forma?, ho pensato, ma era troppo tardi e L. era già andato via, e poi, ho pensato, disciplina. La libertà è una forma di disciplina mi sono ripetuto. Non ho ben capito cosa volesse dire L. ma lo penso anch'io.

giovedì 27 ottobre 2011

caro carissimo

Oggi finalmente è successo. La barista del Bim Bum Bar non mi ha chiamato caro, non mi ha chiamato carissimo, ciccio, capo, grande capo. Oggi la signora del Bim Bum Bar mi ha chiamato dottò.

martedì 25 ottobre 2011

sempre al bar

Ho appuntamento con Carlo al bar che si chiama 'Il bar'.
Arriva in leggero ritardo e secondo me un po' sbronzo, anche se, come dice lui, dissimula bene. Ci sediamo fuori così la signora non ci può fare nessuna domanda visto che la signora del bar che si chiama 'Il bar' non esce mai da dietro il bancone ma manda il suo aiutante.
Come va?, gli chiedo.
Bene, molto bene, mi dice, in questa città va sempre molto bene.
E allora perché sei sempre ubriaco?, gli chiedo.
Non sempre, mi risponde con calma, spesso. C'è una differenza enorme. Cosa beviamo?
Due bianchi, dico.

lunedì 24 ottobre 2011

Leonida

Leonida si chiamava proprio Leonida. Per quel nome opprimente non meno che eroico poteva dir grazie a suo padre, che a parte questa eredità, da povero insegnante di ginnasio quale era, non gli aveva lasciato altro che un'intera collezione di classici greci e latini, nonché dieci annate dei "Tubinger altiphilologische Studien".
Franz Werfel, Una scrittura femminile azzurro pallido, Adelphi, 2008

domenica 23 ottobre 2011

Marcello aveva imparato

Marcello aveva imparato presto a scappare dall'ufficio e godersi l'ora d'aria. Si concentrava sugli sguardi delle persone: com'erano diversi da quelli che vedeva in periferia. In centro nascondevano una disponibilità, non un disagio. La linea del trucco segnava gli occhi, non la deformava. Anche i corpi mutavano. La camminata aveva un ritmo marcato, non subiva scosse impreviste. [...] Però man mano, giorno dopo giorno, quel godimento per l'inifinita serie di sguardi che il mondo gli concedeva era diventato frustrazione, perché non c'era un solo sguardo che lui potesse davvero possedere.
Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi, 2003

sabato 22 ottobre 2011

stupefacente

Stupefacente! - esclamò l'inatteso interlocutore, e, gettata intorno un'occhiata furtiva, e smorzando la voce già bassa, disse: - Vogliano scusare la mia insistenza, ma mi sembrerebbe di aver capito che, oltre tutto, loro non credono in dio -. I suoi occhi presero un'espressione spaventata, ed egli aggiunse: - Giuro che non lo dirò a nessuno!
Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Einaudi, 1996 

venerdì 21 ottobre 2011

ieri e oggi

La pioggia di ieri ha bloccato Roma, oggi c'è il sole e Roma è bloccata, sabato c'era una manifestazione e Roma era bloccata. Domani? Vediamo.

giovedì 20 ottobre 2011

roma

Eppure se ripenso a quegli anni non riesco a mettere a fuoco che pochissimi volti, pochissimi fatti perché Roma ha in sé una ebbrezza particolare che brucia i ricordi. Più che una città è una parte segreta di voi, una belva nascosta. Con lei niente mezze misure, o un grande amore o ve ne dovete andare perché questo la dolce belva richiede, essere amata. Questo è il solo pedaggio che vi verrà imposto da qualunque parte veniate, dalle verdi, inerpicate strade del Sud, dagli altalenanti rettilinei del Nord o dagli abissi della vostra anima.
Gianfranco Galligarich, L'ultima estate in città, Aragno, 2010

mercoledì 19 ottobre 2011

la signora

Ieri la signora del Bim Bum Bar era molto indignata e mi ha chiesto se anche io fossi indignato. Per cosa è indignata?, ho chiesto alla signora del Bim Bum Bar. Non lo so, mi ha risposto, così in generale. Ho capito, ho detto. Allora no, ho continuato, io non sono indignato così in generale.

martedì 18 ottobre 2011

lo Stato

Lo Stato ci offriva un'altra occasione d'incontro, qualcosa che i cittadini di un Paese capitalista non riuscirebbero nemmeno a immaginarsi: la ocered (fila). Stare in fila è un modo di essere, una delle sfaccettatture dell'essere umano comunista, è il sentimento comunista dell'essere.
Vasile Ernu, Nato in URSS, Hacca, 2010

lunedì 17 ottobre 2011

ma l'uomo

Ma l'uomo è tanto incline alla sistematicità e alla deduzione astratta che è pronto a deformare premeditatamente la verità, pronto a chiudere occhi ed orecchi, pur di giustificare la propria logica.
Fedor Dostoevskij, Memorie del sottosuolo, Einaudi, 2002

domenica 16 ottobre 2011

oggi è domenica

E oggi - dopo la lunga, faticosa, giornata di preparativi di ieri - niente

sabato 15 ottobre 2011

sabato

Oggi è sabato e bisogna preparsi per la domenica. Ora mi preparo per domani ma non so bene cosa farò domani ma domani devo fare qualcosa, tutti fanno qualcosa la domenica - credo la preparazione sarà molto lunga, non è facile organizzare il niente che vorrò fare domani.

venerdì 14 ottobre 2011

un'operaia

Un'operaia scarmigliata e vacillante, logora, stremata, che in quel momento veniva avanti con passo visibilmente stanco e svigorito e tuttavia frettoloso, avendo evidentemente una quantità di faccende ancora da sbrigare, mi richiamò alla mente tante signorinette o piccole studentesse viziate, che spesso hanno l'aria di non sapere con quali eleganti occupazioni o raffinate distrazioni passar la giornata; e forse non sanno che sia un'onorata stanchezza, e pensano per giorni e per settimane come fare per accrescere lo splendore della loro immagine, e hanno tutto il tempo che vogliono per abbandonarsi a complicate meditazioni su ciò che potrebbero escogitare per avvolgere le loro persone, le loro figurette dolci e inzuccherate, in sempre più esagerate e morbose squisitezze.
Robert Walser, La passeggiata, Adelphi, 2010

giovedì 13 ottobre 2011

bar

Devo ancora stabilire se la signora del Bim Bum Bar è più simpatica della signora del bar che si chiama Il Bar, quello che ho capito è che la signora del Bim Bum Bar fa molte domande su quello che ho fatto, su quello che voglio fare e non ha ancora iniziato a chiamarmi ciccio, forse è il caso di tornare al bar che si chiama Il Bar, ho pensato ieri.

mercoledì 12 ottobre 2011

del resto è sempre così

Del resto è sempre così. Uno fa di tutto per starsene in disparte e poi un bel giorno, senza sapere come, si trova dentro una storia che porta dritto alla fine. Quanto a me, avrei fatto volentieri a meno di mettermi in gara, avevo conosciuto gente di ogni genere, gente arrivata e gente che non era neanche riuscita a partire ma tutta prima o poi con la stessa faccia insoddisfatta per cui ero giunto a conclusione che la vita fosse meglio limitarsi ad osservarla, non avevo però fatto i conti con una sfigatissima mancanza di soldi all'inizio della primavera dell'anno scorso. Tutto il resto venne come vengono queste cose, da sè. Sia chiaro subito che non ce l'ho con nessuno, ho avuto le mie carte e le ho giocate. Ecco tutto.
Gianfranco Galligarich, L'ultima estate in città, Aragno, 2010

martedì 11 ottobre 2011

...

Non te ne sei accorto?
Di cosa?
Di tutto quello che è successo.
E cosa è successo?
Niente, non è successo niente.
Ecco perché non mi sono accordo di nulla.

lunedì 10 ottobre 2011

due persone

Due persone attaccarono discorso. Va detto però che uno si impuntava sulle vocali, e l'altro sulle vocali e sulle consonanti. Quando smisero di parlare si ebbe un senso di piacere e di sollievo, come se avessero spento un fornello a petrolio.
Daniil Charms, Casi, Adelphi, 2008

domenica 9 ottobre 2011

quasi rinato II

E pure oggi prendo la bici che tanto è domenica e ci sono meno furgoncini dell'ama di Roma in giro per la città. Me l'ha detto Giorgio, il mio consulente ciclista, che la domenica si può girare traquillamente, mi ha anche detto che oggi le probabilità di schiantarsi contro un furgoncino dell'ama sono bassissime.

sabato 8 ottobre 2011

quasi rinato

Oggi mi sono schiantato con la bici contro un furgoncino dell’ama. Cavolo. Mi ha tagliato la strada e non ho avuto il tempo di frenare. Mi ci sono spiaccicato contro. Non mi sono fatto nulla ma quelli dell’ama erano preoccupati. E insomma, mi è successa sta cosa che mi ha colpito, che è una cosa scema, se ci penso, spiaccicarsi con la bici contro un furgoncino dell’ama. E dopo aver capito che non mi ero fatto nulla se non aver distrutto la ruota ho pensato e ora che cosa faccio?

E non sapevo che fare, ma nessuno sapeva che fare, e allora questi hanno chiamato i vigili ma poi sti vigili non arrivavano e poi che farebbero i vigili in quella situazione? Nessuno lo sa, penso.

E allora io che ero felice perché non mi avevano ucciso con il furgone ma anche un po’ incazzato, o nervoso, o spaventato oppure tutte ste cose messe insieme, ho pensato di chiamare Giorgio per una consulenza sul da farsi. Consulenza da ciclista a ciclista, mi sono detto.

Giorgio non è  stato di grande aiuto come informatore ma di grande aiuto per il morale, almeno così mi è parso.

Insomma alla fine mi rompo e me ne voglio andare a casa e anche il signore dell’ama che mi ha investito se ne vuole andare a casa. E allora mi dice, pago io la ruota.

Va bene dico, e allora lui guarda sul suo I-Phone  e vede quanto costa una ruota e mi dà i soldi per la ruota e io mi sento in imbarazzo e non so che fare e alla fine prendo sti soldi per sta ruota e vado subito dal meccanico a cambiare la ruota e adesso ho una ruota nuova pagata dal signore dell’ama di Roma.
E poi ho pensato che questa cosa la volevo raccontare, ecco. L’ho raccontata.