lunedì 23 aprile 2012

i sogni

L'altro giorno ho sognato che smetteva di piovere. Non ha smesso. Non era un sogno premonitore. Poi ho sognato altre cose che non si sono avverate. Strani sogni che spero si avvereranno, così per vivere come in un sogno, almeno per qualche istante.

sabato 21 aprile 2012

leggevo

Leggevo e non capivo cosa leggevo, ho pensato che sarebbe stato meglio smettere, ma ci ho pensato dopo un paio d'ore. Però, ho pensato, ci sono un sacco di lettori che leggono e non capiscono ma pensano il contrario, cioè di aver capito. Non so cosa sia meglio.

martedì 17 aprile 2012

piove

Piove e poi viene il sole, poi c'è il sole e si mette a piovere. Oppure è coperto, non c'è il sole e non piove. Non abbiamo molte alternative pensavo ieri mentre ero indeciso se prendere l'ombrello visto che non capivo se avrebbe piovuto o se sarebbe uscito il sole. Poche alternative, sole, pioggia, coperto.

giovedì 12 aprile 2012

quando piove

Sono sempre più convinto che Roma sia una città organizzata alla perfezione. Per esempio quando piove a Roma ci sono migliaia di persone pronte a venderti un ombrello. A Firenze questo non accade.

lamenti

Piove e quando piove ci si lamenta perché piove e quando non piove ci si lamenta perché non piove e quando il tempo è incerto ci si lamenta perché il tempo è incerto ed è certo che se penso al tempo, come ora, c'è qualcosa di cui lamentarsi.

mercoledì 11 aprile 2012

impazzire

Secondo me quelli che stanno nelle sale dei musei rischiano di impazzire. Stare tutto il giorno e probabilmente per più giorni consecutivi accanto a Guernica non può che farti impazzire.

lunedì 9 aprile 2012

cammino

Cammino per via Urbana e mi viene voglia di andare al mare, il mare è troppo distante penso, e allora entro in un bar e mi prendo un quartino di rosso. Leggo il giornale e guardo una donna seduta al tavolo accanto. Esco dal bar e mi è viene voglia di un altro quartino di rosso e allora entro in un'agenzia di viaggi chiedo informazioni per andare al mare la prossima estate. Mi parlano di un villaggio vacanze a Ostia, ci penso dico alla signorina. Esco dall'agenzia e torno nel bar di prima a bere un quartino di rosso.

sabato 7 aprile 2012

si portava

Si portava dietro la solitudine come la custodia di uno strumento. Non se ne staccava mai. Alla fine delle serate, dopo aver chiacchierato con gli ammiratori e magari con qualche amico di passaggio, dopo essersi ficcato in un bar ed esserci rimasto finché non c'era più nessuno, dopo essersi diretto verso casa, dopo aver cercato le chiavi e averle sentite grattare rigirandole nella serratura silenziosa, dopo aver aperto la porta dell'appartamento e averlo trovato esattamente come lo aveva lasciato, dopo aver buttato la custodia del sax sul divano, dopo tutto questo, non importa quanto fosse tardi, arrivava sempre il momento in cui lo assaliva il desiderio di continuare a parlare, di sentire il tintinnio e il gorgoglio di qualcuno che metteva su il caffè o versava da bere.
Geoff Dyer, Natura morta con custodia di sax, InstarLibri, 2009

venerdì 6 aprile 2012

occuparsi

Occuparsi di qualche cosa pare sia principale pre(occupazione) di molti, pensavo mentre preoccupato aspettavo la domanda del cazzo che la gente deve sempre fare, di cosa ti occupi? Io non mi occupo, pensavo preoccupato, non mi piace il verbo occupare né voglio preoccuparmene.

lunedì 2 aprile 2012

pensavo

Pensavo che questo sonno che c'ho deve avere una spiegazione, e ho pensato che questo sonno che c'ho trova una sua spiegazione nel cambio dell'ora, anche se l'ora è cambiata la settimana scorsa credo. Fa lo stesso, ho sonno perché è cambiata l'ora.